venerdì 28 novembre 2008

la felicità

«Non possiamo garantire la serenità economica, ma possiamo essere felici di spirito»: sono le parole di Robina Courtin, organizzatrice dei due giorni della conferenza «Happiness & Its Causes», il forum interamente dedicato al tema della felicità che si è tenuto per la prima volta a San Francisco.
IL MEETING - Nel bel mezzo del più grande crollo finanziario dell'ultimo quarto di secolo, numerosi esponenti del mondo dell'educazione, della psicologia, biologia, medicina, religione e filosofia si sono riuniti per discutere dell'importanza di conoscere e comprendere scientificamente e storicamente il significato della felicità. Perché «quando ci si prospetta un futuro economicamente faticoso, ecco che si guarda subito a ciò che ci rende realmente felici», ha detto Lawrence Rose, editore di Psychology Today, il quale ha spiegato che, in una situazione come l'attuale, osservare gli eventi da una prospettiva più introspettiva aiuta molto.
TEMI - Così si è discusso di compassione, di ricerca della felicità e del «perché alle zebre non viene l'ulcera» – titolo di uno dei temi del convegno – del ruolo del supporto emotivo per i malati di cancro, dell'importanza di avere un atteggiamento positivo e di ridurre lo stress e, non ultimo, dell'ideale di «vivere il presente». Senza dimenticare che «ogni qual volta succede qualcosa di brutto bisogna avere coraggio e dire a se stessi che si è in grado di gestire anche le cose più negative», come ha detto la Courtin.

fonte:http://www.ilcorrieredellasera.it/ Alessandra Carboni, 28 novembre 2008

«quando ci si prospetta un futuro economicamente faticoso, ecco che si guarda subito a ciò che ci rende realmente felici»
E invece bisognerebbe farlo sempre: cercare di capire ed inseguire quel che ci rende realmente felici. Perchè tutti da sempre siamo alla ricerca della felicità, in ogni senso.
Il meeting di San Francisco è uno degli esempi di come, ultimamente, attorno al tema della felicità si sia creata un'industria:
se ne discute nelle aule universitarie,
è diventato argomento di ricerca accademica
e se ne parla in un numero sempre maggiore di libri.
Eppure «sappiamo molto di più sulla tristezza che sulla felicità», come ha detto il dottor Paul Ekman, psicologo noto per aver decifrato le microespressioni facciali che sono in grado di rivelare i sentimenti. Ma la tristezza invece che cercarla la si vorrebbe evitare!
Dagli argomenti trattati durante il meeting emerge anche che i soldi effettivamente non fanno la felicità, come del resto ho sempre sostenuto. Varie ricerche, citate durante l'incontro, hanno dimostato che i Masai del Kenya sono tra le persone più felici del mondo e credo di non dover dire che, pur essendo a quanto pare molto felici, non godano di comodità eccessive, anzi; Ma a farmi pensare è il fatto che a parimerito con i Masai non mancano gli uomini più ricchi della terra...
Personalmente il tema della felicità, come quello della tristezza, mi ha sempre affascinato, ed in particolar modo ad interessarmi sono le cause che li comportano: i soldi sono tra queste?
La felicità, per definizione, è lo stato d'animo di chi ha o crede di avere tutto ciò che può desiderare ed è perciò pienamente soddisfatto: ecco che allora tutto dipende dal desiderio.
Ognuno di noi desidera ciò che crede lo possa rendere felice, sembra un circolo vizioso ma non lo è; Il segreto sta nel capire o sapere davvero cosa ci può rendere felici senza sbagliare, ciò lo dimostra il fatto che molte volte si desiderano (credendo ci possano rendere felici) cose materiali senza accontentarsi quando poi le si trovano (non essendo quindi felici), desiderando da subito nuove "cose" e non rendendosi conto che forse quello che cerchiamo è altro, che quello che fa la felicità si tocca col cuore e non con le mani;
per lo meno se si crede di voler vivere di "cose" ci si deve anche accontentare delle "cose", infatti la felicità arriva quando non si desidera più e le "cose" difficilmente accontentano a tal punto.
Ovviamente parlo di una mia opinione e riconosco che qualcuno, anzi credo in molti, riescano davvero ad accontentarsi dei soldi: c'è chi preferisce riempire il cuore e chi altro.
Le due cose però non si escludono: i soldi non possono comprare i sentimenti ma possono essere utili a coronare sogni e a garantire beni necessari, riconosco e condivido anche questo...
e sentimenti, ideali ed emozioni purtroppo non sono commestibili...
Le due cose allora, per me, si completano, anche se necessarie in dosi molto diverse.

Ma allora i soldi fanno o non fanno la felicità?
Io, se ancora non si fosse capito, credo che possano metterci la loro piccola parte, ma che non si vive di "piccole parti", nemmeno se se ne hanno tante tante...
Nello stesso modo in cui la felicità d'animo non permette di sopravvivere.

Dalila felice che nevichi

sabato 22 novembre 2008

continuiamo a tagliare

Quando parlo di istruzione pubblica che "cade a pezzi" purtroppo è anche questo che intendo:

TORINO (22 novembre) - Crolla il soffitto di una scuola nel Torinese: muore un ragazzo. Il crollo è avvenuto nel liceo scientifico Darwin questa mattina a Rivoli, comune della prima cintura torinese. Il bilancio provvisorio dell'incidente è di un ragazzo morto e di una ventina di feriti di cui due gravi. I due ragazzi che versano nelle condizioni peggiori sono stati trasportati all'ospedale Cto di Torino. Altri nove feriti meno gravi sono stati ricoverati negli ospedali di Rivoli e al Martini di Torino. Nell'incidente sono rimasti contusi altri dieci giovani che sono stati portati al San Luigi di Orbassano (Torino). Sembra che a crollare sia stata una controsoffittatura pesante. In un primo momento si era pensato alle raffiche di forte vento tra le cause del crollo, ma da un primo esame sembra essere stata esclusa questa ipotesi.

fonte: http://www.ilmessaggero.it/

Inutile citare la solita morale...

ps:"Io vi consiglio di iscrivervi ai laboratori finchè i fondi permettono alla scuola di realizzarli e questa probabilmente sarà l'ultima volta..."
questa frase non vi ricorda niente e nessuno?


Scusate se sto facendo diventare il mio un blog a tema,

Dalila

venerdì 21 novembre 2008

fondi "deragliati"

Mercoledì 19 novembre si è svolta a Roma l'annuale presentazione del rapporto "Pendolaria", l'incontro per la discussione sulla situazione delle ferrovie italiane, durante il quale i rappresentanti di Lega Ambiente, delle ferrovie italiane, dei pendolari e delle regioni non sono riusciti a concudere nulla se non a posticipare ogni cambiamento al prossimo anno.
Tra il 2009 e il 2010 i fondi "dovrebbero" aumentare...
Eppure per quanto riguarda il presente la situazione non è delle migliori e i lamenti dei pendolari lasciano intuire l'assolutà necessità di cambiamenti immediati.
Per esempio Il nuovo orario di Trenitalia che entrerà in vigore tra meno di un mese non è ancora stato stampato e questo si spiega col fatto che se non si trovano subito 400 milioni di euro il trasporto regionale su ferrovia rischia di non vedere garantiti nemmeno i servizi essenziali: non si sa ancora quanti e quali mezzi ci sono a disposizione.
Ma questi soldi da dove dovrebbero sbucare se non dal governo e dalle regioni?
purtroppo per i 14 milioni (secondo il Censis) di pendolari italiani governo e regioni preferiscono investire su strade, autostrade e progetti inutili quali "il ponte di Messina" (inutile economicamente parlando e contro il consiglio degli ambientalisti per vari motivi), per il quale lo stato sta attualmente investendo 6 miliardi di euro, cioè il costo del progetto di mille treni nuovi, progetto, quest'ultimo, rimasto al palo perchè la finanziaria non ha individuato i fondi...
Quello che mi chiedo è se lo stato, dopo aver scelto di utilizzare i fondi in modo evidentemente sbagliato, quando si trova di fronte alle lametele dei cittadini, ha il diritto di non dare risposte come fa.
Spero non sia una novità per nessuno il fatto che i trasporti in Italia sono tra i peggiori in Europa e spero anche che per tutti, come per me, ciò sia inammissibile.
Nonostante l'opinione di tutti coloro che hanno preso parte all'incontro, la maggiorparte dei quali hanno espresso lamentele, non c'è nulla da fare: quella di migliorare la situazione dei pendolari è una priorità ma senza soldi non si canta messa...
Insomma la morale del post è sempre quella: I soldi dello stato non finiscono mai dove dovrebbero!

Dalila

venerdì 14 novembre 2008

Questa è l'italia parte 2

E' bello sapere che i talenti non sono solo ad Amici...

http://it.youtube.com/watch?v=bgUc8_bJGu8

Come già visto nel post precedente, una parte non indifferente delle tasse che i cittadini italiani pagano allo stato finisce più o meno direttamente nelle tasche dei politici. Dai vostri commenti e dalla più nota opinione comune mi sembra di capire che la cosa non vada molto a genio a nessuno, ma credo di poter dire che buona parte di noi lo considerebbe un sacrificio sopportabile se solo i beneficiari risultassero utili alla comunità,
e invece cosa succede?
Qual'è lo scopo dell'impoverimento delle finanze dei cittadini già prosciugate dalla crisi finanziaria?
Questo filmato non sembra molto rassicurante, anzi, quello che emerge è una classe dirigente di "pianisti" o peggio ancora di parlamentari che non si presentano proprio al lavoro avendo qualcosa di più importante da fare.
Alle 10:40 (quello del deputato è un lavoro mattiniero...), quando le votazioni dovrebbero iniziare come da previsto, l'aula è ancora semivuota e poco più tardi quando le votazioni hanno effettivamente inizio sono i pochi presenti a votare per tutti, insomma un po' come se io una mattina decidessi di farmi un giro invece di andare a scuola e qualche mio compagno rispondesse per me: inammissibile, no?
Colti sul fatto dall'inviata di Exit i colpevoli ammettono col sorriso sulle labbra, quasi a non rendersi conto della gravità della situazione, che quello che stanno facendo non è proprio corretto, che probabilmente non lo faranno più.
Ma onestamente, chi si fida più delle promesse dei politici?
Non sarebbe meglio introdurre il timbro del cartellino anche in parlamento?
Probabilmente se si lavorasse davvero per noi, le cose andrebbero meglio...
Voi che ne dite?

Dalila

giovedì 6 novembre 2008

questa è l'italia

Ho pensato di postare i seguenti dati presi da un articolo dell'espresso di qualche settimana fa...

Politici italiani

STIPENDIO: Euro 19.150,00 AL MESE;
STIPENDIO BASE: circa Euro 9.980,00 al mese;
PORTABORSE: circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare);
RIMBORSO SPESE AFFITTO: circa Euro 2.900,00 al mese;
INDENNITA' DI CARICA: (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00);

TUTTI ESENTI DA TASSE

in più...
TELEFONO CELLULARE: gratis;
TESSERA DEL CINEMA: gratis;
TESSERA TEATRO: gratis;
TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA: gratis;
FRANCOBOLLI: gratis;
VIAGGI AEREO NAZIONALI: gratis;
CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE: gratis;
PISCINE E PALESTRE: gratis; FS: gratis;
AEREO DI STATO: gratis;
AMBASCIATE: gratis;
CLINICHE: gratis;
ASSICURAZIONE INFORTUNI: gratis;
ASSICURAZIONE MORTE: gratis;
AUTO BLU CON AUTISTA: gratis;
RISTORANTE: gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00).

INOLTRE:
Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (per ora!!!);
Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio);

La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.

La sola camera dei deputati costa al cittadino euro 2.215, 00 al MINUTO…

io non ho parole (che non siano da censurare intendo) se a voi ne restano sprecatele per un commento...

Dalila

CD or not CD? questo è il dilemma!

La diffusione della pirateria informatica, avvenuta negli ultimi anni, ha portato con sé come immediata conseguenza la crisi del mercato discografico.
La pirateria, facilitata dalla nascita delle piattaforme P2p (software di file-sharing che consentono lo scambio gratuito di file audio tra gli utenti), ha da un lato facilitato la diffusione della musica e dall'altro fatto aumentare il costo dei CD, in questo infatti le majors trovano giustificazione ai prezzi proibitivi.
Le case discografiche vedendo internet come una minaccia e non come un' opportunità chiedono aiuto allo stato: leggi più severe contro la pirateria e diminuzione dell'iva (che ricordo sui CD è del 20%).
Lo stato era già intervenuto qualche anno fa aumentando il costo dei CD vergine, credendo di diminuire il fenomeno della masterizzazione, anch' esso motivo di crisi, e criminalizzando sia i pirati-commerciali (quelli che scaricano e distribuiscono in grande quantità) che i privati, che scaricano file mp3 per sé o a limite per qualche amico, ma nonostrante ciò la crisi è rimasta tale.

soluzioni (im)possibili
Poichè i creatori dei software più recenti, avendo assistito alla persecuzione penale dei loro predecessori facilitata dalla presenza di un server centrale, sul quale risiedevano i file che venivano scambiati, si limitano a mettere in comunicazione gli utenti i quali si scambiano i file tra di loro, è diventato impossibile perseguire i creatori dei software, cosa paragonabile a cercare di accusare una compagnia telefonica per il comportamento dei propri clienti.
L'abbassamento dei prezzi da parte delle case discografiche è invece reso impossibile dal lavoro che sta dietro alla creazione, alla distribuzione e alla pubblicità di un CD.

E allora che si fa?
Andiamo contro la legge
Del resto cosa dovrebbe spingerci ad acquistare un CD originale dal prezzo altissimo, quando possiamo scaricarne gratuitamente i brani in pochi minuti e senza spostarci da casa? Paura? Buon senso? Gratitudine nei confronti degli artisti che ammiriamo tanto?

Dalila

mercoledì 5 novembre 2008

l'(in)giustizia italiana

In carcere da 10 anni, condannato all'ergastolo: era innocente

Per dieci anni è rimasto in galera, condannato all'ergastolo per due delitti che non ha commesso. A scagionare Felice Turco, di Gela, sono stati alcuni "pentiti", che hanno fatto i nomi dei responsabili degli omicidi per i quali l'uomo è finito in cella nell'agosto '98. Le Corti d'appello di Catania e di Messina hanno ordinato la scarcerazione dell'uomo dalla casa circondariale di Bologna. Presto si terrà la revisione del processo. E giustizia (con 10 anni di ritardo) forse sarà fatta.

fonte: www.ilsalvagente.it/attualità

Non ho mai avuto molta fiducia nella giustizia italiana e onestamente più leggo notizie del genere, meno me ne resta.
Dieci anni di vita persi nel nulla? No, dieci anni di vita vissuti soffrendo, dieci anni di rabbia, rabbia a mio avviso giustificata, rabbia nei confronti dello stato che dovrebbe tutelare i cittadini innocenti. Ma perchè??
Che fine ha fatto la giustizia? è mai stata veramente tale?
La famosa frase "giustizia sarà fatta" non include limiti di tempo?
Quando è lo stato ad accusarci ingiustamente con chi bisogna prendersela?
Troppe domande e troppe poche risposte,
troppi casi del genere e nessuna giustificazione..
Cosa ne pensate?

Dalila