La diffusione della pirateria informatica, avvenuta negli ultimi anni, ha portato con sé come immediata conseguenza la crisi del mercato discografico.
La pirateria, facilitata dalla nascita delle piattaforme P2p (software di file-sharing che consentono lo scambio gratuito di file audio tra gli utenti), ha da un lato facilitato la diffusione della musica e dall'altro fatto aumentare il costo dei CD, in questo infatti le majors trovano giustificazione ai prezzi proibitivi.
Le case discografiche vedendo internet come una minaccia e non come un' opportunità chiedono aiuto allo stato: leggi più severe contro la pirateria e diminuzione dell'iva (che ricordo sui CD è del 20%).
Lo stato era già intervenuto qualche anno fa aumentando il costo dei CD vergine, credendo di diminuire il fenomeno della masterizzazione, anch' esso motivo di crisi, e criminalizzando sia i pirati-commerciali (quelli che scaricano e distribuiscono in grande quantità) che i privati, che scaricano file mp3 per sé o a limite per qualche amico, ma nonostrante ciò la crisi è rimasta tale.
soluzioni (im)possibili
Poichè i creatori dei software più recenti, avendo assistito alla persecuzione penale dei loro predecessori facilitata dalla presenza di un server centrale, sul quale risiedevano i file che venivano scambiati, si limitano a mettere in comunicazione gli utenti i quali si scambiano i file tra di loro, è diventato impossibile perseguire i creatori dei software, cosa paragonabile a cercare di accusare una compagnia telefonica per il comportamento dei propri clienti.
L'abbassamento dei prezzi da parte delle case discografiche è invece reso impossibile dal lavoro che sta dietro alla creazione, alla distribuzione e alla pubblicità di un CD.
E allora che si fa?
Andiamo contro la legge
Del resto cosa dovrebbe spingerci ad acquistare un CD originale dal prezzo altissimo, quando possiamo scaricarne gratuitamente i brani in pochi minuti e senza spostarci da casa? Paura? Buon senso? Gratitudine nei confronti degli artisti che ammiriamo tanto?
Dalila
La pirateria, facilitata dalla nascita delle piattaforme P2p (software di file-sharing che consentono lo scambio gratuito di file audio tra gli utenti), ha da un lato facilitato la diffusione della musica e dall'altro fatto aumentare il costo dei CD, in questo infatti le majors trovano giustificazione ai prezzi proibitivi.
Le case discografiche vedendo internet come una minaccia e non come un' opportunità chiedono aiuto allo stato: leggi più severe contro la pirateria e diminuzione dell'iva (che ricordo sui CD è del 20%).
Lo stato era già intervenuto qualche anno fa aumentando il costo dei CD vergine, credendo di diminuire il fenomeno della masterizzazione, anch' esso motivo di crisi, e criminalizzando sia i pirati-commerciali (quelli che scaricano e distribuiscono in grande quantità) che i privati, che scaricano file mp3 per sé o a limite per qualche amico, ma nonostrante ciò la crisi è rimasta tale.
soluzioni (im)possibili
Poichè i creatori dei software più recenti, avendo assistito alla persecuzione penale dei loro predecessori facilitata dalla presenza di un server centrale, sul quale risiedevano i file che venivano scambiati, si limitano a mettere in comunicazione gli utenti i quali si scambiano i file tra di loro, è diventato impossibile perseguire i creatori dei software, cosa paragonabile a cercare di accusare una compagnia telefonica per il comportamento dei propri clienti.
L'abbassamento dei prezzi da parte delle case discografiche è invece reso impossibile dal lavoro che sta dietro alla creazione, alla distribuzione e alla pubblicità di un CD.
E allora che si fa?
Andiamo contro la legge
Del resto cosa dovrebbe spingerci ad acquistare un CD originale dal prezzo altissimo, quando possiamo scaricarne gratuitamente i brani in pochi minuti e senza spostarci da casa? Paura? Buon senso? Gratitudine nei confronti degli artisti che ammiriamo tanto?
Dalila
2 commenti:
mah..non so è difficile..
credo che adesso come adesso non ci sia nessun incentivo all'acquisto di cd originali..i prezzi sono alti ed è comodo scaricare da casa le canzoni: sono facili da trovare e anche se è illegale nessuno viene mai scoperto o multato per questo. Esistono anche siti in cui si può scaricare musica legalmente a pagamento, ma anche qui perchè pagare quando si può scaricare musica gratis?
Credo che l'unico sistema a questo punto sia punire chi scarica musica illegalmente. Non è possibile rintracciare i creatori dei software? allora si devono punire i singoli che scaricano musica attraverso questi siti, la pena potrebbe funzionare come deterrente e allora sarebbero sempre meno quelli che scaricano musica e anche i creatori dei software non avrebbero più successo.
Anche se andrebbe a svantaggio di molti, mio compreso, penso anche io che bisognerebbe punire le persone che scaricano musica illegalmente.
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